L’essere di
fronte ad animali e piante, l'assistere dal vivo a scene di comportamento
produceva un coinvolgimento impareggiabile.  
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La zona, prossima alla foce del Tevere, meglio conosciuta come
Idroscalo di Ostia, conservava numerosi aspetti interessanti
sia dal punto di vista naturalistico che archeologico, su tutti
la bellissima Torre di San Michele.
L'area, in gran parte di proprietà
demaniale, era parzialmente recintata e si trovava in uno stato
di abbandono totale e senza controlli. Presentava ambienti vari
con caratteristiche di zona umida che si evidenziavano in autunno
con le prime piogge
La presenza di residui di duna costiera,
permetteva ancora l'esistenza di una fitta vegetazione pioniera
a bassa macchia mediterranea. Tra le specie più importanti
ricordiamo la salicornia ed il limonio.
In queste foto le bellissima infiorescenza di Ginestra dei
carbonai (Cytisus scoparius).
Un Cavaliere d'Italia si fermava
in periodo di passo migratorio presso uno dei piccoli stagni
salmastri presenti nei dintorni della torre. Oltre alle specie
migratrici era notevole la presenza di uccelli di ripa, tipici
delle dune costiere come il Corriere piccolo.
Il degrado ambientale prima del progetto.
Una realtà sconcertante: lavatrici, mobili, e altri
rifiuti di ogni tipo coprivano l'arenile dell'Idroscalo di
Ostia. Era necessario fermare lo scempio che si ripeteva ormai
da anni su una zona di così inestimabile valore. Anche
all'interno dell'area recintata di proprietà demaniale
si trovavano materiali di ogni tipo: in queste foto un lavello
e un paraurti di un'automobile e quantità di immondizia
intorno ad una fontana pubblica non funzionante. |
Le
immagini delle gravi condizioni di degrado, sia ambientale che
sociale dell’area compresa fra via dell'Idroscalo e il mare.
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